"La banca ha rifiutato la mia richiesta di mutuo. Si può fare
qualcosa?" Giusto qualche giorno fa ho ricevuto una telefonata che
iniziava così. E poi proseguiva: “Mia sorella e mio cognato sono stati seguiti
da lei l’ anno scorso, sono rimasti molto contenti e mi hanno
parlato molto bene di come ha lavorato per loro. E anche di come li ha aiutati ad ottenere il mutuo dopo che la banca dove avevano il conto corrente glielo aveva rifiutato. Può aiutare anche me?”
Mi è venuto subito un pensiero cattivo: perchè non mi hai chiamato subito invece di aspettare il rifiuto del mutuo dalla banca? Il pensiero cattivo è stato però subito sostituito da una risposta cordiale: "Ok, vediamo cosa è possibile fare e anche se possiamo intervenire subito o se dobbiamo aspettare il tempo della cancellazione del rifiuto dalle banche dati".
Il discorso
è comunque un po’ più esteso e riguarda il ruolo e la funzione del consulente
creditizio in generale: e ho già trattato diffusamente questo argomento in
altri articoli del Blog:
Nel
caso specifico di una richiesta di mutuo declinata, la risposta corretta alla
domanda se si può fare qualcosa per rimediare, dipende fondamentalmente dai
motivi di declino della richiesta di mutuo: ad alcuni motivi è possibili porre
rimedio, ad altri no.
La prima cosa che dunque va fatta è un’ analisi accurata dei motivi che hanno
portato al declino.
Motivi oggettivi legati ai richiedenti del mutuo
Fanno
parte di questa categoria quegli aspetti dei richiedenti il mutuo che
oggettivamente precludono la possibilità di avere credito da parte di qualunque banca:
- problemi
in banche dati (ovvero vecchi finanziamenti non pagati puntualmente e ancora
visibili nelle banche dati pubbliche e private),
- assenza di un’ attività
lavorativa stabile,
- assenza di un reddito dichiarato.
In
questo caso c’è poco da fare: è il richiedente del mutuo che va cambiato, e
anche una buona reimpostazione della richiesta di mutuo non porta ad alcun
risultato.
Motivi
soggettivi legati alla valutazione che la banca fa del richiedente e dell’
operazione in generale
Non
tutte le banche leggono le stesse situazioni allo stesso modo. E qui mi
riferisco a tanti aspetti soggettivi delle pratiche di mutuo che ogni banca può
leggere a suo modo:
· il
numero di richiedenti il mutuo che percepiscono reddito (alcune banche non
fanno le pratiche monoreddito mentre altre sì)
· l’
età e il reddito minimo di eventuali garanti (ogni banca ha una sua regola al
riguardo)
· la
presenza di richiedenti con reddito atipico (apprendisti, contratti a tempo
determinato ripetuti nel tempo, lavori stagionali, ecc: per alcune banche sono
presi in considerazione, per altri no)
· la
percentuale di intervento del mutuo sul valore dell’ immobile (argomento già
trattato in altri articoli relativi ai mutui al 100% I mutui al 100% esistono ancora? Parte 1: un' analisi di
mercato ,e I mutui al 100% esistono ancora? Parte 2: la richiesta di
mutuo )
·
la dimensione del nucleo familiare a carico dei richiedenti il mutuo (ogni
banca ha delle sue soglie di reddito minimo residuo dopo il pagamento della
rata di mutuo)
Sicuramente
ho dimenticato degli aspetti nell’ elenco appena riportato: la logica è
comunque che vi possono essere aspetti della pratica di mutuo che alcune banche
possono vedere positivamente e altre no: se
io sono cliente di una banca che legge la mia posizione negativamente e a
questa banca presento la richiesta di mutuo, me la vedrò rifiutata. Magari la
stessa richiesta presentata ad un’ altra banca, o impostata in maniera diversa,
può avere un esito positivo.
Diventa allora evidente il valore aggiunto che può dare un consulente mutui che lavora con più banche rispetto al semplice dipendente di una banca specifica, fosse anche quella dove si ha il conto corrente.
Motivi
legati al venditore e alla casa oggetto di acquisto
Si
tratta in questo caso di altre problematiche sulle quali il richiedente il
mutuo può fare poco.
Una
banca può rifiutarsi di erogare un mutuo se ritiene che il
venditore dell’ immobile sia un soggetto a rischio, a
causa magari di un fallimento in corso, o di eventuali pregiudizievoli non sanabili
preventivamente sull’ immobile oggetto di acquisto (pignoramenti, ipoteche giudiziali, ecc).
Altre
volte si tratta di problemi legati allo stato dell’ immobile, di solito evidenziati dalla perizia della banca, magari dopo che già era arrivato un primo parere di fattibilità positivo sui richiedenti il mutuo.
Se
richiedo alla banca un mutuo con finalità di acquisto, la casa deve avere dei
requisiti minimi che la rendano idonea ad abitarci dentro: se è più simile ad
un pollaio che ad una casa, la banca, su riscontro del suo perito, può anche
bloccare una richiesta di mutuo su cui ha anche eventualmente già dato al
cliente un parere reddituale positivo.
O
si trova la banca che finanzia l’ acquisto dei pollai (difficile) o magari si
trova la banca che finanzia l’ acquisto di immobili da ristrutturare, quindi
cambiando parzialmente la finalità del mutuo (v. altro articolo sui mutui di
acquisto e ristrutturazione
Non
può invece essere associata ai problemi relativi alla casa una stima del
valore commerciale della casa stessa da parte del tecnico della banca diversa
da come si poteva sperare.
Tradotto:
se il tecnico della banca ti valuta la casa esattamente quanto l'hai pagata e
non magari molto di più in modo tale da giustificare una richiesta di mutuo
superiore all’ 80% del prezzo di acquisto, non è colpa della casa. E’ piuttosto
colpa tua che hai confidato – per l’ esito positivo della pratica – in un
allineamento di situazioni favorevoli che non sempre accade. Il perito della banca non è scontato che sopravvaluti l' immobile, anzi.
Quando
e come è possibile fare qualcosa?
Per
riassumere, si può quindi fare
qualcosa nelle situazioni in cui i motivi che hanno portato al rifiuto della
richiesta di mutuo sono legati alla lettura che la singola banca fa della
posizione complessiva dei richiedenti il mutuo con riferimento alla casa
oggetto di acquisto.
In questi
casi, un bravo consulente mutui che reimposta la pratica di mutuo in maniera corretta, nei
tempi giusti, ed eventualmente rafforzando – se possibile – i singoli aspetti
di debolezza, può aiutare a risolvere il problema e trasformare un mutuo rifiutato in un mutuo accettato.
Se
invece vi sono motivi oggettivi legati a problemi in banche dati (Crif o Centrale Rischi) relativi a
comportamenti negativi passati oppure ci sono forme di reddito che la banca non può considerare, l’ unica cosa da fare è aspettare il tempo necessario a che questi
problemi si risolvano naturalmente.
La legge
sulla privacy, ad esempio, stabilisce dei tempi ben precisi per la
cancellazione degli eventi negativi dalle banche dati. E anche in queste situazioni il consulente mutui è in grado di lavorare sul filo di questi tempi, evitando di avviare pratiche di mutuo quando non è passato il tempo sufficiente, o aspettando più tempo del necessario.
Stessa cosa
per quanto riguarda il reddito quando può essere necessario dover aspettare un’
anzianità lavorativa minima (generalmente questo vale per i lavoratori
autonomi) o una particolare forma contrattuale (per i dipendenti).
Quando
e come è possibile fare qualcosa?
Per
riassumere, si può quindi fare
qualcosa nelle situazioni in cui i motivi che hanno portato al rifiuto della
richiesta di mutuo sono legati alla lettura che la singola banca fa della
posizione complessiva dei richiedenti il mutuo con riferimento alla casa
oggetto di acquisto.
In questi
casi, un bravo consulente mutui che reimposta la pratica di mutuo in maniera corretta, nei
tempi giusti, ed eventualmente rafforzando – se possibile – i singoli aspetti
di debolezza, può aiutare a risolvere il problema e trasformare un mutuo rifiutato in un mutuo accettato.
Se
invece vi sono motivi oggettivi legati a problemi in banche dati (Crif o Centrale Rischi) relativi a
comportamenti negativi passati oppure ci sono forme di reddito che la banca non può considerare, l’ unica cosa da fare è aspettare il tempo necessario a che questi
problemi si risolvano naturalmente.
La legge
sulla privacy, ad esempio, stabilisce dei tempi ben precisi per la
cancellazione degli eventi negativi dalle banche dati. E anche in queste situazioni il consulente mutui è in grado di lavorare sul filo di questi tempi, evitando di avviare pratiche di mutuo quando non è passato il tempo sufficiente, o aspettando più tempo del necessario.
Stessa cosa
per quanto riguarda il reddito quando può essere necessario dover aspettare un’
anzianità lavorativa minima (generalmente questo vale per i lavoratori
autonomi) o una particolare forma contrattuale (per i dipendenti).
Perché
è importante sentire il consulente creditizio prima e non quando la frittata è
fatta?
Chiudo
queste riflessioni tornando a quanto scritto all’ inizio dell’articolo. Non per
portare acqua al mulino dei consulenti creditizi, ma il fai da te nell’ ambito
dei mutui casa è quanto mai pericoloso. Una pratica impostata male può essere rifiutata anche dalla banche che, di fronte ad un' impostazione corretta, avrebbe invece detto sì.
Conviene quindi fare preventivamente una chiacchierata
con un consulente creditizio, prima di presentare una richiesta di mutuo: non
fosse altro che è un confronto sempre gratuito.
Se
dopo la chiacchierata si ritiene poi di fare da soli perché il consulente
creditizio con cui si è parlato non è stato in grado di comunicare il valore
aggiunto derivante della sua professionalità, va bene lo stesso.
Intervenire
invece dopo che il problema – leggi richiesta di mutuo declinata dalla propria
banca – è emerso, è sempre difficile ed è un lavoro da fare in recupero, spesso
con tempi stretti in quanto magari si arriva ad un esito negativo dopo più di
un mese di istruttoria della pratica, e con nervosismo da parte di tutti gli
attori coinvolti (richiedenti il mutuo, venditori della casa, eventuali agenti
immobiliari, ecc).
Intervenire è sì difficile, ma non impossibile, e alcune soluzioni concrete si
possono trovare, come meglio spiego in un mio successivo articolo:
Vuoi approfondire gli argomenti trattati in questo articolo?
Sei interessato ad una consulenza creditizia personalizzata?
Vuoi incaricarmi per seguire l' istruttoria della tua pratica di mutuo?
Scrivimi all’ indirizzo ilmioconsulentemutui@gmail.com
Matteo Comelli
Perché
è importante sentire il consulente creditizio prima e non quando la frittata è
fatta?
Chiudo
queste riflessioni tornando a quanto scritto all’ inizio dell’articolo. Non per
portare acqua al mulino dei consulenti creditizi, ma il fai da te nell’ ambito
dei mutui casa è quanto mai pericoloso. Una pratica impostata male può essere rifiutata anche dalla banche che, di fronte ad un' impostazione corretta, avrebbe invece detto sì.
Conviene quindi fare preventivamente una chiacchierata
con un consulente creditizio, prima di presentare una richiesta di mutuo: non
fosse altro che è un confronto sempre gratuito.
Se
dopo la chiacchierata si ritiene poi di fare da soli perché il consulente
creditizio con cui si è parlato non è stato in grado di comunicare il valore
aggiunto derivante della sua professionalità, va bene lo stesso.
Intervenire
invece dopo che il problema – leggi richiesta di mutuo declinata dalla propria
banca – è emerso, è sempre difficile ed è un lavoro da fare in recupero, spesso
con tempi stretti in quanto magari si arriva ad un esito negativo dopo più di
un mese di istruttoria della pratica, e con nervosismo da parte di tutti gli
attori coinvolti (richiedenti il mutuo, venditori della casa, eventuali agenti
immobiliari, ecc).
Intervenire è sì difficile, ma non impossibile, e alcune soluzioni concrete si
possono trovare, come meglio spiego in un mio successivo articolo:
Vuoi approfondire gli argomenti trattati in questo articolo?
Sei interessato ad una consulenza creditizia personalizzata?
Vuoi incaricarmi per seguire l' istruttoria della tua pratica di mutuo?
Scrivimi all’ indirizzo ilmioconsulentemutui@gmail.com
Matteo Comelli