Giusto
per dare qualche numero, è una situazione che mi capita 2 o 3 volte ogni dieci incontri di consulenza,
generalmente nella parte iniziale del colloquio.
E più o meno la stessa percentuale di persone mi chiede di approfondire l' argomento quando io –
durante la consulenza - chiedo che tipo di casa si
vorrebbe acquistare con il mutuo (se nuova acquistata da costruttore o se usata
acquistata da un privato; se già a posto o se da ristrutturare).
Quindi,
sommando i numeri precedenti, almeno la metà delle persone che io incontro per
un mutuo casa sono potenzialmente interessate ai mutui per acquistare e poi ristrutturare casa.
Poi si leggono i dati statistici dei mutui casa,
ripartiti per scopo di erogazione, e ci si accorge che i mutui in cui è presente una parte
di ristrutturazione sono una quota irrisoria del totale.
Perché allora questa distanza tra un’esigenza di
mercato rappresentata dalla domanda (effettiva o potenziale) da parte dei
clienti e quanto offre il sistema bancario?
Non è per caso che sono le stesse banche a dissuadere i
loro clienti dall’ affrontare questo tipo di mutui perché non hanno a
listino il prodotto – e quindi temono di perdere il cliente?
Oppure ce l’hanno ma i funzionari della banca addetti ai mutui non sono in grado di gestirli?
Oppure ce l’hanno ma i funzionari della banca addetti ai mutui non sono in grado di gestirli?
Quindi
gli aspetti critici sono due:
· informazione
scarsa da parte delle banche (se non addirittura una controinformazione)
·
poca
pubblicità a livello generale
Questo
mix di fattori porta purtroppo le persone che si affacciano all’ acquisto della
casa a pensare che i mutui per acquistare e ristrutturare casa siano
ingestibili per le banche (e per i clienti) o addirittura che non esistono.
E
da qua arrivano le quote di mercato irrisorie di questa tipologia di mutui e la
conseguente scarsa esperienza nella loro gestione da parte di chi li deve
affrontare e impostare. Purtroppo è un circolo vizioso.
Io
invece, pur condividendo la prima parte dell’analisi sopra indicata, arrivo ad
una risposta diversa: il mutuo di acquisto e ristrutturazione fatto in un unico
contratto SI PUO’ FARE.
C’è
solo un aspetto importante che bisogna condividere:
i mutui di acquisto e ristrutturazione sono
mutui più difficili dei normali mutui di acquisto prima casa.
La
difficoltà ha due cause principali:
1.
non tutte le banche li fanno, quindi non si può sfruttare – in termini di
flessibilità, qualità e convenienza dei prodotti – la leva della concorrenza
tra banche a beneficio dei consumatori
2.
non tutti i consulenti creditizi o i bancari che si occupano di istruttoria
delle pratiche di mutuo sono capaci di gestire questi tipi di operazioni.
Se io
cliente ho la sfortuna di avere il conto corrente in una banca che non ha a
listino questa tipologia di mutui o che li prevede solo per le imprese che operano
nel settore edile, e non per i privati, ho un problema. In filiale il
funzionario che incontrerò non mi dirà mai neppure sotto tortura che nella
banca di fianco il mio problema sarebbe invece risolvibile.
A
volte neanche la tortura è sufficiente, perché il non sempre solerte
funzionario di banca forse neanche sa che questi mutui esistono, e magari che
la sua stessa banca li propone. Fino ad ora ha sempre portato a casa la
pagnotta negando la loro esistenza, e quindi ha risolto il problema per il
proprio cliente in questo modo.
E se
la mia banca mi dice che un prodotto finanziario non esiste, io cliente faccio
fatica a contraddirla. Sul rapporto generale banca-cliente, invito a leggere il mio articolo: Mi posso fidare della banca che mi dà il mutuo casa?
Il
problema posto al primo punto può essere quindi superato guardandosi un pò
intorno (non a caso, possibilmente) e rivolgendosi alle banche che questi mutui
li fanno.
Naturalmente
bisogna anche informarsi per bene su come li fanno.
A volte vengono infatti proposte soluzioni
abbastanza originali, se non costose o pericolose:
· due mutui distinti, uno per acquistare la casa e –
forse – uno dopo l’ acquisto per ristrutturarla
·
un mutuo per l’ acquisto e un prestito personale (a
tasso diverso e con durata diversa rispetto al mutuo) per la ristrutturazione
·
un mutuo unico per l’ acquisto e la
ristrutturazione, ma con la parte della ristrutturazione decisa a discrezione
della banca sulla base della perizia fatta in sede di acquisto
·
una specie di affidamento ipotecario finchè i lavori
di ristrutturazione non sono finiti trasformato poi in un mutuo a condizioni
completamente discrezionali da parte della banca quando la casa è ristrutturata
Queste
soluzioni sono sicuramente più inefficienti e costose di un unico mutuo di
acquisto e ristrutturazione, da erogarsi magari a stato avanzamento lavori
(quindi la prima parte contestualmente all’ acquisto e le parti successive
durante e/o alla fine dello svolgimento dei lavori), indicando fin da subito
alla banca i lavori che dovranno essere fatti sulla casa, in modo tale che la
banca stessa si potrà subito fare un’idea del valore e delle caratteristiche
della casa dopo i lavori.
Quest’ultimo
punto è molto importante perché così potrà immediatamente essere determinato il
mutuo complessivo occorrente per acquistare e ristrutturare a nuovo la casa. E,
aggiungo anche, a condizioni finanziarie note o calcolabili fin dall’ inizio.
Se
invece anziché rivolgersi direttamente alla banca si preferisce incaricare un
consulente mutui professionista (si spera anche competente se non addirittura
specializzato in questo tipo di operazioni), è scontato che questi – lavorando
con più banche - debba tassativamente sapere quali banche affrontano questa
tipologia di operazioni e in che modo.
Questo
perché – come indicato sopra - anche il modo di gestire queste operazioni
cambia moltissimo da banca a banca: è un mondo diverso rispetto alla quasi
uniformità di comportamento che hanno le banche nell’ affrontare i mutui di
acquisto puri e semplici.
Se la
categoria degli addetti mutui delle banche ha quindi qualche pecca, neanche la
categoria dei consulenti creditizi professionisti è esente da colpe.
Ricordo
sempre un episodio che mi capitò diversi anni fa quando lavoravo per una banca
specializzata in mutui. A listino avevamo naturalmente i mutui di acquisto e
ristrutturazione, i mutui di semplice ristrutturazione ed i mutui di
costruzione.
Su
insistenza di un amico agente immobiliare incontrai un suo cliente molto
interessato ad acquistare un rustico in collina da ristrutturare, ma fermo perché
la sua banca, ed altre banche a cui si era rivolto per informazioni, non
potevano proporgli un mutuo di acquisto e ristrutturazione a stato avanzamento
lavori.
L’agente
immobiliare mi spiegò l’operazione nel dettaglio (la conosceva bene in quanto
aveva anche accompagnato il cliente in parte delle sue peregrinazioni per
banche) e mi fissò l’incontro in agenzia immobiliare. Sulla base dei dati che
mi erano stati forniti la pratica di mutuo mi sembrava fattibile: articolata,
ma gestibile.
Venne
il sabato del famoso incontro col cliente. Dopo le presentazioni di rito,
appena questi vide il mio biglietto da visita, mi disse: “Guardi dottor
Comelli, è inutile che perdiamo tempo in due. Ho già incontrato settimana scorsa il signor xxxxx che lavora per la sua stessa banca, e mi ha detto che voi non avete questo
tipo di prodotti”.
Io
rimasi abbastanza sorpreso: come facevo a spiegare a questo signore che il mio collega
diceva ai clienti che la banca per cui lavoravamo non gestiva i mutui di
acquisto e ristrutturazione semplicemente perché non era capace di istruire
queste pratiche?
In
realtà nel portafoglio prodotti di quella banca i mutui di questa tipologia
erano presenti e ben gestiti.
Mi
viene però da dire, con estrema onestà intellettuale, che se un
consulente creditizio è capace solo di seguire clienti che fanno operazioni di
mutuo “facili” o standard, allora forse dovrebbe cambiare mestiere. (per approfondire l' argomento, ti invito a leggere il mio articolo: A cosa serve un consulente mutui).
Meglio allora un consulente mutui esperto in questo tipo di mutui - e che dovrà essere giustamente pagato per la sua esperienza e capacità di risolvere le situazioni più complesse - piuttosto che un apprendista consulente che pagherai poco ma che farà più danni che altro.
Qualcosa in più sull' argomento puoi trovare nel mio articolo : Caro consulente mutui: quanto mi costi?
Meglio allora un consulente mutui esperto in questo tipo di mutui - e che dovrà essere giustamente pagato per la sua esperienza e capacità di risolvere le situazioni più complesse - piuttosto che un apprendista consulente che pagherai poco ma che farà più danni che altro.
La professionalità ed il valore aggiunto di un consulente creditizio esperto, si dovrebbero manifestare e trovare la ragione d' essere proprio nelle operazioni difficili.
Per intenderci, la guida alpina mi è utile in un'escursione in montagna, non per salire su una collinetta.
Vediamo
ora alcuni aspetti interessanti di questa tipologia di mutui, magari per dare
qualche spunto a chi si sta orientando verso l’acquisto di una casa da
ristrutturare o a chi ne intermedia la compravendita.
Uso
il termine “casa”, ma i ragionamenti valgono per tutte le tipologie di
immobili: appartamenti, case indipendenti, ville, case a schiera, ecc
In
parte diverso il discorso è per i rustici e per tutti quegli immobili che,
catastalmente, non sono abitazioni. In questi casi si riduce ulteriormente il
numero di banche che interviene e, per quanto riguarda l'impostazione della
pratica di mutuo, siamo vicini ai mutui di costruzione.
Diciamo
che all' aumentare della difficoltà dell'operazione, è decisiva l'esperienza,
la competenza, e direi anche l' "abitudine" a gestire questo tipo di
pratiche da parte di chi è chiamato a presentare e seguire passo passo l'
istruttoria del mutuo.
Nel mondo ideale della consulenza e mediazione creditizia
che io sogno, i consulenti che si occupano di questi mutui particolari a stato
avanzamento lavori (ristrutturazione, acquisto più ristrutturazione,
costruzione) dovrebbero essere una categoria a parte in quanto – per lavorare
bene – oltre alle normali competenze finanziarie devono avere anche competenze
tecniche per capire le problematiche connesse ai lavori di ristrutturazione.
Una problematica catastale, urbanistica, o legata
all’ effettuazione fisica dei lavori di ristrutturazione, ha sempre un risvolto
sul mutuo e sul suo buon esito.
Per
quanto riguarda l’impostazione di queste pratiche di mutuo, un aspetto
interessante è che le banche che le affrontano nel modo più efficiente,
per determinare l’importo massimo di mutuo erogabile rispetto al valore
della casa, ragionano sul valore che la casa avrà dopo i lavori, quindi
non solo sul prezzo iniziale di acquisto.
Se,
ad esempio, io compro una casa da ristrutturare per 100.000€ e ci faccio
lavori che portano il valore finale a 200.000€ (valore
certificato dal tecnico della banca), la banca in teoria mi può anche
dare un mutuo di 160.000€, se interviene fino all’ 80% del valore di
perizia della casa.
Numeri
alla mano, quindi, la banca mi può erogare complessivamente ben più del prezzo
di acquisto iniziale della casa stessa.
Attenzione
però: la banca non mi darà tutti i soldi subito, ma un parte per l’acquisto e
una parte man mano che faccio i lavori di ristrutturazione. E completerà
l’erogazione del mutuo solo dopo aver verificato che i lavori di
ristrutturazione siano ultimati e che tutto sia in regola da un punto di vista
catastale e urbanistico.
Altro
aspetto da considerare riguarda la possibilità che ha questa tipologia
di mutui di far lievitare le potenzialità del denaro a disposizione di chi
compra la casa.
Mi
spiego meglio.
Se io
compro una casa che costa 150.000€, e la banca è disposta a darmi al massimo
120.000€ di mutuo (80% del prezzo di acquisto), di mio dovrò avere almeno
risparmi per 30.000€ oltre ad almeno altri 15.000€ per le spese di contorno
(notaio, tasse, agenzia immobiliare, spese bancarie ed assicurative, ecc).
Quindi con i miei 45.000€ mi potrò permettere al massimo una casa da 150.000€:
diciamo un bilocale nuovo comprato dal costruttore.
In
alternativa posso però acquistare anche un trilocale vecchio da 100.000€,
ristrutturarlo spendendoci 50.000€ e scoprire alla fine che lo stesso trilocale
ha un valore superiore ai 150.000€. Questo perché nella normalità dei casi i
lavori di ristrutturazione apportano alla casa che si va a ristrutturare un
incremento di valore superiore allo stretto importo dei soldi che ho speso per
i lavori. E alla fine magari mi troverò con una casa dal valore di mercato di
170-180.000€: sempre con la mia base di partenza di 45.000€.
Senza
dimenticare che i lavori di ristrutturazione si portano dietro – se pagati a
modo - anche una consistente detrazione fiscale che, nel corso degli anni, permette
di recuperare una quota importante di quanto speso per i lavori stessi.
Non
fraintendiamo però il significato di quanto scritto sopra sulla lievitazione
del denaro a disposizione di chi affronta questa tipologia di operazioni di
acquisto con mutuo. Per lievitare, occorre che ci sia una minima
consistenza dell’impasto di base.
L’
acquisto di immobili da ristrutturare non è indirizzato a chi non ha la
liquidità di partenza per comprare una casa già a posto. Anzi: è il
contrario.
Chi
deve richiedere ad una banca – almeno a quelle poche che lo fanno – un mutuo
superiore all’ 80% del prezzo di acquisto della casa perché ha poca liquidità
di partenza, deve stare lontano dalle case da ristrutturare.
Sono
operazioni a rischio per chi non ha una base minima di risparmi, e le banche
questa cosa la guardano con molta attenzione.
Quindi
questi mutui possono aumentare le potenzialità dei risparmi che già si hanno da
destinare all’ acquisto della casa, ma assolutamente non sono indirizzati a chi
è privo di risparmi iniziali.
Chi
richiede questo tipo di mutui, deve entrare nella logica della banca (che
ovviamente gli deve essere trasmessa dal consulente creditizio) per
capire come impostare l’ operazione.
Il cliente che acquista una casa da
ristrutturare, può essere tentato di fare i lavori di ristrutturazione nel
corso del tempo, man mano che ha le risorse economiche.
La logica della
banche è opposta: lavori da fare nel più breve tempo possibile (quindi
interesse della banca ad erogare la parte di mutuo per la ristrutturazione al
più presto), poi da pagare nel tempo con il rimborso del mutuo.
Questo perché la banca ha una gran paura di avere in garanzia un immobile non a
posto.
Ultimo
aspetto da considerare è la estrema varietà di comportamento che le
banche hanno nell’ affrontare questi mutui, con riferimento alle
modalità di erogazione, al considerare oppure no i lavori fatti in economia, al
richiedere oppure no l’ evidenza delle fatture dei lavori svolti, all’ insieme
dei documenti da richiedere per l’ istruttoria delle pratiche, ecc.
Per
affrontare quindi queste operazioni, potenzialmente molto interessanti e
fiscalmente molto agevolate, è indubbiamente più sicuro rivolgersi ad un
consulente creditizio (o ad un bancario se ci si vuole rapportare direttamente
con la banca) competente, che conosca bene quello che offre il mercato, e che
sia in grado di seguire il cliente sia per l’ aspetto finanziario, e sia per l’
aspetto tecnico della pratica.
E
l’assistenza ci deve essere sia nel momento del rogito di acquisto della casa,
sia durante il percorso di svolgimento dei lavori ed erogazione delle tranche
di mutuo per la ristrutturazione.
Non è
quindi un problema se questa tipologia di mutui è difficile. Basta trovare la
competenza e l’esperienza (derivante dall’ abitudine) in chi deve assistere il
cliente. Alla fine è un po’ come andare in una piscina con l’acqua un po’ alta:
se so nuotare non è un problema. Anzi, nuoto meglio, posso fare i tuffi e mi
diverto anche di più rispetto ad andare in una piscina con l’acqua che mi
arriva fino all’ ombelico.
Puoi
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Matteo
Comelli