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martedì 3 dicembre 2013

Le assicurazioni collegate al mutuo: scelta o obbligo?


"Sono entrato in banca per chiedere un mutuo e sono uscito... pieno di assicurazioni"


Con queste parole mi ha accolto settimana scorsa il fratello di un cliente per raccontarmi la sua esperienza di qualche mese prima nella richiesta del mutuo. Tutto ciò detto con un sentimento di rabbia, mista a rassegnazione.


“E’ già tanto che ti abbiano fatto uscire!”, gli ho risposto io, un po’ per sdrammatizzare. A parte la battuta forse un po’ infelice – ma che comunque ha raggiunto il suo scopo originando una bella risata e un clima di incontro sereno – l’argomento è molto serio.


Senza entrare nel merito delle diverse iniziative legislative e regolamentari che stanno venendo avanti negli ultimi anni, volte a limitare l’abuso di potere delle banche nella proposta-imposizione di polizze assicurative, il comportamento tenuto dalla quasi totalità delle banche che erogano mutui è davvero desolante.


Il bancario che non può – per legge - parlare con franchezza al suo cliente di obbligo di sottoscrizione di un prodotto assicurativo della banca per avere il mutuo, parla di “caldo consiglio” finalizzato ad avere un parere positivo sulla richiesta che ci si accinge a presentare. Poi è la stessa cosa, in fondo...


Chi si lancia in paternali consigli del tipo “Ah, così la tua famiglia è più tranquilla”, omette di dire che le stesse parole le riserva magari qualche giorno dopo ad un altro cliente a cui propone lo stesso identico prodotto assicurativo del primo cliente, ma che magari ha una famiglia con bisogni ed esigenze completamente diverse.


Io su questo argomento vado, come su molti altri, controcorrente. Non mi vergogno a dire che ai prodotti assicurativi – se fatti bene – credo molto perché rappresentano una base di certezza e di sicurezza su cui costruire nel corso degli anni un rimborso sereno del mutuo che si è appena sottoscritto: non sono assolutamente un costo inutile e fine a se stesso. E queste cose pari pari le dico ai miei clienti. 


Quindi chi mi incontra arrabbiato dopo che in banca gli hanno parlato di assicurazioni, e spera di avere in me un amplificatore dei suoi lamenti, di solito resta deluso, perchè gli dico che gli hanno parlato delle cose giuste, ma nel modo sbagliato. 


Aggiungo che in tanti anni di lavoro sui mutui e sui prodotti assicurativi di protezione familiare, ho potuto notare che se faccio con i miei clienti un ragionamento corretto ed equilibrato su ciò che al giorno d’ oggi può capitare e sulla sicurezza che con buoni prodotti assicurativi si può avere per la famiglia, non c’è bisogno di imporre alcunché. 


E’ il senso di responsabilità familiare che la maggior parte di noi ha che interviene e opera per proteggere i propri cari. Le tutele in caso di morte, di invalidità permanente, di perdita del posto di lavoro, di inabilità al lavoro, ecc sono sentite estremamente importanti. 


Sono le persone che le chiedono se risultano correttamente informate. Il modo di proporre queste tutele a cui stiamo assistendo negli ultimi anni è ancora più assurdo proprio alla luce di ciò.


Ragionando sul concreto, per impostare correttamente la tutela assicurativa della famiglia che assisto per il mutuo, seguo tre passaggi fondamentali:


1. analizzo con cura ogni aspetto
· finanziario (dopo l’ acquisto della casa, rimane liquidità per gestire eventuali emergenze? Ci sono altre rate da pagare oltre il mutuo?)
·    reddituale (il reddito familiare è stabile? C’è un solo reddito o ce ne sono due? Se sono due, sono simili o sono molto diversi tra loro?)
·    di composizione familiare in senso stretto (ci sono figli? Sono grandi? Sono piccoli? Ci sono persone anziane in casa?)
·   di ambiente (ci sono alle spalle dei parenti che, in caso di emergenza, possono aiutare da un punto di vista economico o si deve o si vuole contare solo su se stessi se succede qualcosa?)


2. consiglio i prodotti assicurativi a mio parere giusti per quella specifica situazione familiare 
(parlo al plurale perché non è quasi mai una singola polizza generalista)


3. propongo una modalità di pagamento del costo dei prodotti assicurativi sostenibile nel tempo e non troppo onerosa
Sì ai pagamenti frazionati delle polizze, no ai prestiti per rimborsare i premi unici.



E’ un grosso lavoro, se lo si vuole fare davvero bene e con coscienza: ed è per questo che mi viene da ridere quando normalmente ai clienti più diversi viene invece proposto lo stesso prodotto: è un po’ come la medicina per tutte le malattie, che va bene sia per la tosse che per il dolore al ginocchio.


E così il povero cliente che vorrebbe sinceramente qualcosa per proteggere e far star tranquilla la sua famiglia, ma proprio la sua, e per la quale sarebbe anche disposto a pagare il giusto prezzo, si trova ad essere travolto da un prodotto assicurativo preassemblato, uguale per tutti (quindi per la sua famiglia probabilmente carente sotto certi aspetti e troppo pesante sotto altri), dal costo elevato e forse con la necessità di chiedere un ulteriore prestito per pagarlo, e, in ultima istanza imposto dall’ alto.


Ecco cosa ha originato la rabbia e la rassegnazione della persona la cui frase ha dato il titolo a questo articolo.


Per richiedere ulteriori informazioni o per un confronto sull' argomento delle assicurazioni collegate al mutuo, è a disposizione il mio indirizzo mail:
ilmioconsulentemutui@gmail.com


Matteo Comelli

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