Pagine

mercoledì 26 febbraio 2014

La banca ha respinto la mia richiesta di mutuo: si può fare qualcosa?






"La banca ha rifiutato la mia richiesta di mutuo. Si può fare qualcosa?" Giusto qualche giorno fa ho ricevuto una telefonata che iniziava così. E poi proseguiva: “Mia sorella e mio cognato sono stati seguiti da lei l’ anno scorso, sono rimasti molto contenti e mi hanno parlato molto bene di come ha lavorato per loro. E anche di come li ha aiutati ad ottenere il mutuo dopo che la banca dove avevano il conto corrente glielo aveva rifiutato. Può aiutare anche me?”

Mi è venuto subito un pensiero cattivo: perchè non mi hai chiamato subito invece di aspettare il rifiuto del mutuo dalla banca? Il pensiero cattivo è stato però subito sostituito da una risposta cordiale: "Ok, vediamo cosa è possibile fare e anche se possiamo intervenire subito o se dobbiamo aspettare il tempo della cancellazione del rifiuto dalle banche dati". 

Il discorso è comunque un po’ più esteso e riguarda il ruolo e la funzione del consulente creditizio in generale: e ho già trattato diffusamente questo argomento in altri articoli del Blog:







Nel caso specifico di una richiesta di mutuo declinata, la risposta corretta alla domanda se si può fare qualcosa per rimediare, dipende fondamentalmente dai motivi di declino della richiesta di mutuo: ad alcuni motivi è possibili porre rimedio, ad altri no



La prima cosa che dunque va fatta è un’ analisi accurata dei motivi che hanno portato al declino.

Motivi oggettivi legati ai richiedenti del mutuo
Fanno parte di questa categoria quegli aspetti dei richiedenti il mutuo che oggettivamente precludono la possibilità di avere credito da parte di qualunque banca: 

- problemi in banche dati (ovvero vecchi finanziamenti non pagati puntualmente e ancora visibili nelle banche dati pubbliche e private), 

- assenza di un’ attività lavorativa stabile, 

- assenza di un reddito dichiarato.

In questo caso c’è poco da fare: è il richiedente del mutuo che va cambiato, e anche una buona reimpostazione della richiesta di mutuo non porta ad alcun risultato.





Motivi soggettivi legati alla valutazione che la banca fa del richiedente e dell’ operazione in generale


Non tutte le banche leggono le stesse situazioni allo stesso modo. E qui mi riferisco a tanti aspetti soggettivi delle pratiche di mutuo che ogni banca può leggere a suo modo:

· il numero di richiedenti il mutuo che percepiscono reddito (alcune banche non fanno le pratiche monoreddito mentre altre sì)

·  l’ età e il reddito minimo di eventuali garanti (ogni banca ha una sua regola al riguardo)

· la presenza di richiedenti con reddito atipico (apprendisti, contratti a tempo determinato ripetuti nel tempo, lavori stagionali, ecc: per alcune banche sono presi in considerazione, per altri no)

·  la percentuale di intervento del mutuo sul valore dell’ immobile (argomento già trattato in altri articoli relativi ai mutui al 100% I mutui al 100% esistono ancora? Parte 1: un' analisi di mercato ,e I mutui al 100% esistono ancora? Parte 2: la richiesta di mutuo )

·  la dimensione del nucleo familiare a carico dei richiedenti il mutuo (ogni banca ha delle sue soglie di reddito minimo residuo dopo il pagamento della rata di mutuo)

Sicuramente ho dimenticato degli aspetti nell’ elenco appena riportato: la logica è comunque che vi possono essere aspetti della pratica di mutuo che alcune banche possono vedere positivamente e altre no: se io sono cliente di una banca che legge la mia posizione negativamente e a questa banca presento la richiesta di mutuo, me la vedrò rifiutata. Magari la stessa richiesta presentata ad un’ altra banca, o impostata in maniera diversa, può avere un esito positivo. 

Diventa allora evidente il valore aggiunto che può dare un consulente mutui che lavora con più banche rispetto al semplice dipendente di una banca specifica, fosse anche quella dove si ha il conto corrente.

Motivi legati al venditore e alla casa oggetto di acquisto
Si tratta in questo caso di altre problematiche sulle quali il richiedente il mutuo può fare poco.

Una banca può rifiutarsi di erogare un mutuo se ritiene che il venditore dell’ immobile sia un soggetto a rischio, a causa magari di un fallimento in corso, o di eventuali pregiudizievoli non sanabili preventivamente sull’ immobile oggetto di acquisto (pignoramenti, ipoteche giudiziali, ecc).

Altre volte si tratta di problemi legati allo stato dell’ immobile, di solito evidenziati dalla perizia della banca, magari dopo che già era arrivato un primo parere di fattibilità positivo sui richiedenti il mutuo. 

Se richiedo alla banca un mutuo con finalità di acquisto, la casa deve avere dei requisiti minimi che la rendano idonea ad abitarci dentro: se è più simile ad un pollaio che ad una casa, la banca, su riscontro del suo perito, può anche bloccare una richiesta di mutuo su cui ha anche eventualmente già dato al cliente un parere reddituale positivo.

O si trova la banca che finanzia l’ acquisto dei pollai (difficile) o magari si trova la banca che finanzia l’ acquisto di immobili da ristrutturare, quindi cambiando parzialmente la finalità del mutuo (v. altro articolo sui mutui di acquisto e ristrutturazione

Non può invece essere associata ai problemi relativi alla casa una stima del valore commerciale della casa stessa da parte del tecnico della banca diversa da come si poteva sperare. 

Tradotto: se il tecnico della banca ti valuta la casa esattamente quanto l'hai pagata e non magari molto di più in modo tale da giustificare una richiesta di mutuo superiore all’ 80% del prezzo di acquisto, non è colpa della casa. E’ piuttosto colpa tua che hai confidato – per l’ esito positivo della pratica – in un allineamento di situazioni favorevoli che non sempre accade. Il perito della banca non è scontato che sopravvaluti l' immobile, anzi.





Quando e come è possibile fare qualcosa?

Per riassumere, si può quindi fare qualcosa nelle situazioni in cui i motivi che hanno portato al rifiuto della richiesta di mutuo sono legati alla lettura che la singola banca fa della posizione complessiva dei richiedenti il mutuo con riferimento alla casa oggetto di acquisto.

In questi casi, un bravo consulente mutui che reimposta la pratica di mutuo in maniera corretta, nei tempi giusti, ed eventualmente rafforzando – se possibile – i singoli aspetti di debolezza, può aiutare a risolvere il problema e trasformare un mutuo rifiutato in un mutuo accettato.

Se invece vi sono motivi oggettivi legati a problemi in banche dati (Crif o Centrale Rischi) relativi a comportamenti negativi passati oppure ci sono forme di reddito che la banca non può considerare, l’ unica cosa da fare è aspettare il tempo necessario a che questi problemi si risolvano naturalmente. 

La legge sulla privacy, ad esempio, stabilisce dei tempi ben precisi per la cancellazione degli eventi negativi dalle banche dati. E anche in queste situazioni il consulente mutui è in grado di lavorare sul filo di questi tempi, evitando di avviare pratiche di mutuo quando non è passato il tempo sufficiente, o aspettando più tempo del necessario. 


Stessa cosa per quanto riguarda il reddito quando può essere necessario dover aspettare un’ anzianità lavorativa minima (generalmente questo vale per i lavoratori autonomi) o una particolare forma contrattuale (per i dipendenti).





Perché è importante sentire il consulente creditizio prima e non quando la frittata è fatta?

Chiudo queste riflessioni tornando a quanto scritto all’ inizio dell’articolo. Non per portare acqua al mulino dei consulenti creditizi, ma il fai da te nell’ ambito dei mutui casa è quanto mai pericoloso. Una pratica impostata male può essere rifiutata anche dalla banche che, di fronte ad un' impostazione corretta, avrebbe invece detto sì.


Conviene quindi fare preventivamente una chiacchierata con un consulente creditizio, prima di presentare una richiesta di mutuo: non fosse altro che è un confronto sempre gratuito. 

Se dopo la chiacchierata si ritiene poi di fare da soli perché il consulente creditizio con cui si è parlato non è stato in grado di comunicare il valore aggiunto derivante della sua professionalità, va bene lo stesso.

Intervenire invece dopo che il problema – leggi richiesta di mutuo declinata dalla propria banca – è emerso, è sempre difficile ed è un lavoro da fare in recupero, spesso con tempi stretti in quanto magari si arriva ad un esito negativo dopo più di un mese di istruttoria della pratica, e con nervosismo da parte di tutti gli attori coinvolti (richiedenti il mutuo, venditori della casa, eventuali agenti immobiliari, ecc).


Intervenire è sì difficile, ma non impossibile, e alcune soluzioni concrete si possono trovare, come meglio spiego in un mio successivo articolo: 

Vuoi approfondire gli argomenti trattati in questo articolo? 

Sei interessato ad una consulenza creditizia personalizzata? 

Vuoi incaricarmi per seguire l' istruttoria della tua pratica di mutuo? 

Scrivimi all’ indirizzo ilmioconsulentemutui@gmail.com




Matteo Comelli

22 commenti:

  1. IN CASO DI UN RINEGO MUTUO PER SEGNALAZIONE CRIF DOPO QUALCHE ANNO , RISOLTO LA SEGNALAZIONE TRAMITE CANCELLAZIONE CRIF SI PUO'RICHIEDE DI NUOVO CONCESSIONE MUTUO NELLA STESSA BANCA , CON SITUAZIONE CAMBIATA

    RispondiElimina
  2. Buongiorno,
    una volta risolto il problema della segnalazione crif, in teoria è possibile ripresentare la richiesta di mutuo in un qualunque istituto bancario, compresa la banca che, in passato, aveva rifiutato la richiesta.

    Io però la vecchia banca la eviterei in ogni caso, dato che ha comunque nei suoi archivi memorizzata la precedente richiesta poi rifiutata, e quindi, anche inconsciamente, il funzionario della banca chiamato poi a valutare la sua pratica, ne è condizionato.

    Con una banca diversa, invece, non c'è visibilità nè della precedente richiesta di mutuo, nè del suo esito.

    RispondiElimina
  3. Buongiorno, mi scusi io ho in vendita una casa avuta 2 anni fa con successione testamentaria che mi hanno detto "lede la legittima" di 2 miei fratelli. Ho ricevute diverse proposte d'acquisto ma tutte con la richiesta di mutuo e non mi decido ad accettare perché molti mi hanno detto che sicuramente la banca negherà il mutuo agli acquirenti.. È automaticamente così? Non é proprio possibile aggirare il problema anche pagando una sorta di assicurazione (so che lo fanno con le donazioni) o diminuendo il prezzo? La banca potrebbe dare l'ok magari per il valore detratto delle parti eventualmente impugnabili? Grazie..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buongiorno, non mi risulta che esistano sul mercato delle polizze assicurative a tutela di coloro che acquistano beni per i quali nella provenienza può configurarsi la lesione della quota di legittima ereditaria. Se i potenziali acquirenti sono consapevoli del rischio della possibile azione di riduzione sul bene che stanno acquistando, potete provare a verificare se la loro banca - magari tramite garanzie accessorie - può comunque intervenire con un mutuo per l' acquisto. Io personalmente ho qualche dubbio, però un confronto preliminare con la banca stessa può essere fatto

      Elimina
  4. Buona sera è possibile che la banca dopo che accetta la richiesta del mutuo facendoci firmare dei fogli e aprire un conto corrente dica di no? Grazie mille in anticipo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buonasera, firmare dei fogli non sempre significa che la richiesta di mutuo è stata accettata. In realtà la modulistica della banca va firmata contestualmente alla presentazione della richiesta di mutuo (e quindi quando ancora non c'è l' esito). Allo stesso modo alcune banche richiedono l' apertura del conto corrente già all' inizio dell' istruttoria, e prima ancora che ci sia l' esito completo della pratica (parere reddituale + perizia sull' immobile).

      Elimina
  5. Buongiorno! Abbiamo fatto una domanda con Monte dei Paschi di Siena per un mutuo. L esito è stato negativo in quanto risultava in un altro finanziamento fatto per una machina due mesi di ritardo di due rate ! ( colpa nostra )Pagando subito da due rate di potrebe rimediare e richedere nello stesso tempo di nuovo il mutuo? Al inizio la risposta dalla banca e stata positiva ( con una chiamata fatta alla nostra consulente ) ,abbiamo anche trovato una casa è lasciato un assegno per negocciare ����

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buongiorno, pagare le rate attualmente in sospeso potrebbe non essere sufficiente per rendere la richiesta di mutuo approvabile. Se le rate in sospeso portano automaticamente al rifiuto della pratica (come vi è capitato), un ritardo di pagamento poi regolarizzato comunque è visibile dalla banca a cui voi chiedete il mutuo, la quale può lo stesso rifiutare la pratica.
      Poi naturalmente non tutte le pratiche di mutuo sono uguali. Se la vostra pratica è solida (e con questo intendo un mutuo di importo basso rispetto al prezzo di acquisto della casa ed una rata di rimborso bassa rispetto al vostro reddito), la banca può comunque prenderla in considerazione. Parlatene però subito in modo trasparente.

      Elimina
  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buongiorno Giuliano, la polizza iniziale del mutuo UBI probabilmente era con pagamento annuale e tacito rinnovo. In questo caso è corretto il preavviso di 60 giorni per la disdetta del contratto che le hanno richiesto. Lei comunque mandi comunque la disdetta che così, alla prossima scadenza annua, il rinnovo si sospende. In questo modo ha risolto la polizza vecchia.

      Per quanto riguarda l' obbligo da parte della nuova banca di accettare oppure no la vecchia polizza, questo obbligo non c'è. Poi, anzichè dire un no a priori, sarebbe stato più cortese esaminare il contratto della vecchia polizza, le coperture, gli importi assicurati ecc ecc, e poi dare una risposta motivata. Attenzione che tale risposta potrebbe anche essere negativa: alcune banche, per le polizze incendio, chiedono che sia assicurato il debito residuo del mutuo. Altre impongono che venga assicurato l' intero valore di ricostruzione della casa. A volte questi importi sono anche sensibilmente diversi.

      Se parlassimo di una polizza in premio unico, cioè già pagata per tutta la durata residua del mutuo, allora potrebbe aver senso confrontarsi più volte con la nuova banca per farle digerire la vecchia polizza. Trattandosi invece di una polizza con premio annuo, francamente mi sembra una cosa che non ha molto senso, a meno che non la voglia leggere come questione di principio. Meglio quindi far togliere il vincolo a favore di UBI dalla prima polizza, mantenere lei come beneficiario di questa polizza per i mesi restanti e sottoscrivere una nuova polizza INTESA. Per qualche mese le due polizze coesisteranno.

      Mi permetto di aggiungere un' osservazione generale. L' aspetto assicurativo delle surroghe spesso viene trascurato perchè ci si concentra soprattutto sull' aspetto finanziario, però è un elemento da tenere in considerazione: non però quando la surroga è già stata fatta. Questi aspetti vanno definiti con la nuova banca prima di istruire la pratica.

      Saluti

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
  7. Buonasera Matteo,chiedo scusa ma ho un grosso problema con la CRIF,ho fatto un finanziamento di 4000 euro nel 2013 che doveva finire nel 2015,rimanendo 7 rate per finire il finanziamento, ho perso il lavoro per cui non ho più pagato le 7 ultime rate, nel 2016, ho trovato di nuovo il lavoro e ho pagato tutte le 7 rate rimanente a luglio 2016.preciso che il termine di pagamento era già scaduto nel 2015,la mia domanda è:siccome so già di essere segnalata, la segnalazione rimarà per 24 mesi o per 36 mesi? è già passato un anno, aspetterò altre 1 anno o 2 anni? perche ho visto sul sito del CRIF che se più di 3 rate in ritardo,la segnalazione rimarà per 24 mesi,e se morosità grave, la segnalazione rimane per 3 anni. cosa si intende concretamente per morosità grave?aspetto la cancelazione per fare un mutuo grazie in anticipo per un chiarimento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buonasera, nella guida alla lettura dei dati che Crif allega quando si richiede la propria posizione, per quanto riguarda i tempi di conservazione dei dati stessi, viene indicato che "i ritardi di pagamento di entità pari o superiori a 3 rate/mesi: rimangono registrati in EURISC per 24 mesi dalla data in cui è stata
      comunicata a CRIF l’avvenuta regolarizzazione e purché nell’arco dei 24 mesi i pagamenti siano sempre stati regolari.".

      Verrà invece indicata la presenza del finanziamento per 36 mesi, nel caso in cui non sia stato estinto regolarmente. Ecco cosa riporta Crif: "- i rapporti di credito non estinti regolarmente vengono conservati in EURISC per 36 mesi dalla data di scadenza contrattuale del
      rapporto o dalla data in cui è risultato necessario l’ultimo aggiornamento (in caso di successivi accordi o
      altri eventi rilevanti in relazione al rimborso)."

      Nel suo caso, quindi, le conviene, decorsi i 24 mesi dalla regolarizzazione del pagamento, richiedere la sua posizione in crif e vedere che tipo di segnalazione è presente.

      Elimina
  8. Grazie tanto per la sua velocissima risposta.

    DATI AGGIORNATI AL: 31.07.2016
    CODICE RAPPORTO DA ISTITUTO: 005301299200
    TIPO DI CREDITO: PRESTITO PERSONALE
    FASE DEL CREDITO: ESTINTO
    DATA INIZIO: 04.10.2013
    DATA FINE: 04.04.2015
    PERIODICITA’ RIMBORSI: MENSILE
    NUMERO TOTALE RATE: 18
    IMPORTO RATA MENSILIZZATA: 240
    IMPORTO RATA IN SCADENZA: 0
    RATE RESIDUE: 0
    IMPORTO RESIDUO: 0
    RATE SCADUTE E NON PAGATE: 0
    IMPORTO SCADUTO E NON PAGATO: 0
    DETTAGLIO ANDAMENTO DEI PAGAMENTI:
    RITARDI DI PAGAMENTO: ———–0
    ALTRE SEGNALAZIONI: ———–U
    NUMERO MASSIMO DI RATE CON RITARDO:7
    PEGGIOR STATO SEGNALATO: S
    MESE DAL QUALE I PAGAMENTI SONO REGOLARI: 07/2016

    Questa è la mia attuale situazione al CRIF.vorrei solo capire se sono nella categoria di morosità gravi o no,così per essere più fissata su cosa devo fare . Grazie per un ulteriore chiarimento e buonagiornata .

    grazie in anticipo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le conviene chiedere la sua posizione crif ad agosto 2018, quindi decorsi i due anni dalla regolarizzazione. Nella posizione con dati aggiornati a luglio 2016 è indicato come peggior stato segnalato una sofferenza (S) poi regolarizzata (U). Questo potrebbe incidere sulla visibilità della segnalazione.

      Elimina
  9. Grazie tanto per tutto il chiarimento,adesso tutto chiaro.molto gentile

    RispondiElimina
  10. buongiorno,abbiamo chiesto un mutuo a intesa san paolo, di cui siamo correntisti, di 60.000 per l'acquisto di rpima casa. mio marito e' dipendente statale e io ho un contratto a termine di 1 anno. abbiamo gia un mutuo di 530 euro mensili di un appartamento che stiamo vendendo, per cui andremo ad avere per il nuovo acquisto una rata di 230 euro. la banca potrebbe rifiutarci il mutuo? grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buongiorno, non è possibile rispondere alla sua domanda con i soli dati che mi ha indicato. Se la nuova casa viene acquistata prima della vendita della casa che è già di vostra proprietà (quella con la rata di mutuo da 530€), il reddito di suo marito (che io non conosco) dovrebbe essere compatibile con la somma delle due rate. Occorre anche verificare la percentuale di intervento del mutuo rispetto al valore della nuova casa che state acquistando. E' essenziale anche che il vecchio mutuo sia sempre stato pagato puntualmente. Se vuole scrivermi via mail questi dati, posso darle una risposta più precisa. Saluti

      Elimina
  11. Buona sera sto richiedendo un mutuo di 145,000 su una casa che sto pagando 235,000 mia moglie lavoratrice dipendente a tempo indeterminato 1600€ mensili io lavoratore precario ci siamo affidati a un broker, che per il momento la banca ha detto che non ci sono problemi può essere vero? O ci respingono il mutuo? Abbiamo 2 figli rata 500€ mensili di mutuo...
    Grazie in anticipo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buona sera e mi scusi se rispondo con ritardo. Il mutuo da voi richiesto ha una percentuale di intervento contenuto rispetto al prezzo di acquisto della casa (di poco superiore al 60%), e questo è un aspetto che la banca gradisce e che rafforza la pratica. Per capire se la pratica è redditualmente compatibile, bisognerebbe sapere a che banca vi siete rivolti. Se la banca non considera il suo reddito, e legge solo quello di sua moglie con due figli a carico, il mutuo da 145.000€ potrebbe non starci. Altre banche invece possono considerare almeno in parte il reddito precario se affiancato ad un reddito indeterminato, quindi l' operazione potrebbe diventare sostenibile.
      Nel vostro caso deve quindi lavorare bene il vostro broker nella scelta della banca e nell' impostazione della pratica.

      Elimina
  12. Buongiorno, siamo una giovane coppia ed abbiamo da poco effettuato una proposta d'acquisto di un immobile NON inserendo il vincolo di concessione del mutuo: purtroppo l'agente ci ha convinto che tale vincolo avrebbe pregiudicato la bontà della proposta e forti di una situazione patrimoniale solida alle spalle, abbiamo convenuto nel non inserirla. Adesso ci stiamo rivolgendo a più istituti per fare dei confronti: il mutuo ammonta a 170000 € su un valore dell'immobile di 248000 €, io sono un lavoratore dipendente a tempo indeterminato, 1660 € netti mensili e la mia compagna sta svolgendo un dottorato di ricerca (in scadenza a settembre 2018) con una borsa di studio di 1130 € netti mensili. Dalle prime impressioni difficilmente il reddito della mia compagna verrà considerato nella valutazione reddituale, poichè anche se regolarmente iscritta all'INPS e con tutti i diritti del caso (sussisdio di disoccupazione su tutti) si tratta pur sempre di una borsa di studio. Quindi considerando le proposte di mercato con un mutuo a tasso fisso di 30 anni la rata sforerebbe di circa 100 € un terzo del mio stipendio. Tuttavia come le dicevo ho una situazione patrimoniale molto solida alle spalle, avendo ereditato un anno fa 1/6 di due immobili, investimenti in Sicav e fondi comuni, oltre che una discreta liquidità non impegnata nell'acquisto della casa. Non avrei inoltre problemi ad avere un garante, anch'egli con una situazione patrimoniale (e reddituale) molto solida. Non avendo però inserito il vincolo alla concessione del mutuo sono molto preoccupato sia per quanto già versato in sede di proposta sia, soprattutto, con l'avvicinarsi del compromesso, con cui mi sono impegnato a versare quanto non rientra nell'ammontare del mutuo. So bene di esser stato troppo leggero, ma le chiedo se, secondo lei, ho effettivamente seri motivi per preoccuparmi rispetto alla concessione del mutuo o se, alla luce di quanto scritto, posso stare relativamente tranquillo. Grazie mille in anticipo del tempo e dell'attenzione concessi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buongiorno, a mio parere le conviene accelerare i tempi di istruttoria della pratica di mutuo dopo aver valutato le offerte e i criteri di finanziabilità delle banche in modo da non avere brutte sorprese.

      Il rapporto rata/reddito non superiore al 33% non è un dogma: per alcune banche il rapporto accettato è più alto, per altre più basso. Vi è però un altro parametro creditizio che le banche considerano, cioè la soglia di sussistenza, ovvero quanto rimane di reddito dopo aver pagato il mutuo. Nel vostro caso potrebbe essere questo il parametro che va un pò in tensione dato che vi trovereste con un nucleo familiare di 2 persone ed un reddito residuo sotto i 1.000€/mese. Per quanto riguarda l' eventuale garante, tenete conto dell'aspetto dell' età perchè le banche legano la durata massima del mutuo all' età del garante alla fine del piano di rimborso teorico: max 80-85 anni di età.

      Presentate quindi quanto prima la vostra pratica di mutuo (direttamente o tramite un bravo mediatore creditizio che possa aiutarvi ad evitare le banche che non gestirebbero la vostra posizione) in modo da evitare delibere bancarie non soddisfacenti (con ad esempio importi accordati più contenuti rispetto ai 170.000€ da voi richiesti, oppure vincolandovi ad una durata inferiore ai 30 anni per poter gestire l' età del garante).

      Elimina